Storia dei musei virtuali

Il primo passo fu mosso in ambito accademico, quando lo studente americano Nicolas Pioch ideò e realizzò un network di diffusione delle opere d’arte chiamato WebMuseum, premiato come Best of Web ’94 award for Best Use of Multiple Media. La sezione più frequentata del WebMuseum è la sua collezione di riproduzioni di quadri celebri suddivisi per periodo, scuola, artista. Ogni sezione inoltre è accompagnata da apparati critici con biografie e indicazioni sulla scuola pittorica o sul periodo storico. Con l’avvento di WebMuseum le gallerie d’arte in rete si sono moltiplicate e sono stati avviati progetti per costituire network per la fruizione on-line delle opere d’arte e dei beni culturali offrendo perciò agli stessi musei uno strumento di riqualificazione della loro funzione sia essa conservativa, divulgativa, promozionale o didattica. Inizialmente il web presentava limiti nella visualizzazione di immagini ad alta risoluzione e di filmati, così come nella possibilità di spostarsi in tempo reale in ambienti tridimensionali a buona risoluzione. Tali limiti hanno fatto sì che il media comunicativo rimanesse ancora il testo scritto e che l’interattività fosse ancora molto limitata, ma ad oggi questo “freno tecnico” è stato ampiamente superato. Un aspetto particolare dell’avvento dei virtual museums è stato l’ingresso nel digitale da parte dei musei reali con i propri portali on line. I principali musei del mondo si sono dotati di siti sempre più importanti e complessi, non limitandosi a presentare le collezioni e le attività ma identificandosi come luoghi di attività e sperimentazione tecnologica, di shopping, di esperienze on-line. I siti web dei musei riflettono, infatti, la molteplicità di funzioni che oggi il museo è chiamato ad assolvere nella società: luogo di conservazione, di mostre temporanee, di conferenze e congressi, di svago, di merchandising. In questa situazione comunicare efficacemente, anche sul web, diventa centrale; ed ecco che il tema della qualità dei siti web culturali si fa sempre più importante. Negli anni si è avuto la possibilità di assistere alla definizione di più tipologie di musei virtuali proprio in base alla richiesta diversificata di modalità di fruizione dell’opera: