Conclusioni

Cos’è allora il “Museo Virtuale”?

I casi analizzati ci permettono di precisare le condizioni che rendono il museo virtuale appetibile e interessante.

Il “Museo Virtuale” ha un senso maggiore se realizzato in relazione ad un museo reale caratterizzato da una sua identità culturale basata su specifiche collezioni.

D’altra parte, abbiamo anche visto che il museo virtuale, come copia del museo reale, è ben povera cosa dal punto di vista fisico-percettivo nel caso in cui non vengano sfruttate le reali possibilità che la tecnologia mette a disposizione: ingrandimenti con tecnologie gigapixel, finestre integrative, video e possibilità di personalizzazione degli itinerari di visita.

Ugualmente, il museo virtuale come archivio elettronico (schedatura, database, materiali complementari) risulta poco utile ed accattivante nei confronti del visitatore comune, che ha bisogno di acquisire una buona formazione di base al momento della visita reale per poter successivamente approfondire eventuali ricerche.

Da queste osservazioni risulta necessario creare una forte relazione con l’identità culturale specifica del museo reale sfruttando le migliori specificità tecnologiche, con l’intento primario di aiutare e potenziare il compito degli “addetti ai lavori” (critici, curatori, guide) e di migliorare e render piacevole la comprensione ai visitatori comuni!

Potremmo allora avanzare la seguente definizione: il “museo virtuale” come proiezione comunicativa a tutto campo del museo reale.

A tutto campo significa che il museo virtuale può utilizzare tutti i mezzi fisici e concettuali, senza alcuna delle limitazioni del museo reale (distanza obbligata nell’osservare le opere, mancanza di spiegazioni complete, l’impossibilità alla creazione di un itinerario personalizzato volto a soddisfare le proprie inclinazioni), per tornare a far parlare le opere che il museo possiede e mostra.

In questo modo diventa inoltre possibile intervenire sul numero e sulla disposizione delle opere, indipendentemente dalla struttura del museo reale: si potranno creare sale virtuali di qualunque natura, diventerà possibile selezionare alcune opere, confrontarle con altre opere del museo o provenienti da diverse collezioni attraverso descrizioni, immagini, interviste e video.

Ciò che mantiene forte il legame con il museo reale è l’obiettivo: riattivare il circuito comunicativo delle opere.

Le potenzialità della tecnologia più avanzata ci permettono di costruire e gestire mondi virtuali di straordinaria ricchezza e varietà creando racconti visivi, ovvero la forma più adatta alla completa fruizione dell’opera. E’ stata Infatti dimostrata la maggiore efficacia del mezzo visivo rispetto a quello linguistico – testuale, sia dal punto di vista cognitivo, che motivazionale.

Quali sono, in conclusione, le caratteristiche che ci permettono di identificare un “museo virtuale”?

1) Il museo virtuale presenta una serie di “ambientazioni”, la cui costruzione si basa sull’utilizzo delle più sviluppate tecnologie.

2) La scelta delle opere avviene in base a criteri tematici o relativi all’ identità dello specifico museo

3) Il risultato auspicato alla fine del percorso, è la profonda comprensione dell’opera da parte di tutti i visitatori.

Ed è proprio in questo risultato che consiste la differenza tra il museo reale e quello virtuale: il museo virtuale permette un’esperienza culturale che il museo reale non offre completamente. Non si tratta solamente di opere riproposte su uno schermo, ma esse parlano, si raccontano, dialogano tra loro e con il visitatore.

Sempre basandosi sulle più recenti innovazioni tecnologiche, lo stesso museo reale si può trasformare in museo interattivo, eliminando così le limitazioni fisiche e concettuali che precedentemente lo caratterizzavano. Il percorso di visita diviene multisensoriale, accattivante e dinamico, il visitatore è coinvolto appieno nell’esperienza/museo, in quanto la percezione degli oggetti e la loro comprensione dipende solo ed esclusivamente dalle sue azioni. Viene dunque data l’opportunità di esperire  a pieno un’opera, ma sta al visitatore sfruttare ogni mezzo per la comprensione e la conoscenza del pezzo esposto.